La collaboratrice domestica può richiedere un permesso per varie necessità: ecco come funziona.
Hai assunto una colf da poco e ti chiedi quali siano i permessi che le vengono riconosciuti? In caso di lutto, disgrazia famigliare, paternità o maternità, la collaboratrice domestica può richiedere ed ha diritto ad un permesso retribuito che, in base all’accaduto, può avere diversa durata. Nel caso in cui la badante si sposi, ha diritto a 15 giorni di permesso retribuito; nel caso in cui le sia accaduta una disgrazia famigliare, le sono riconosciuti 3 giorni, mentre per maternità potrà usufruire di 5 mesi di permesso retribuito.
Durante il periodo di permesso la colf mantiene intatto il suo posto di lavoro, riceve regolarmente l’indennità di vitto ed alloggio (nel caso in cui abiti con la famiglia che l’assunta), matura gli scatti di anzianità, il TFR, le ferie e percepisce una paga giornaliera come in una giornata normale di lavoro. Ricordiamo che i giorni di permesso non comprendono i giorni festivi e quelli non lavorativi.
Ma di quante ore di permesso ha diritto una colf? Nel caso in cui la collaboratrice domestica sia assunta a tempo pieno, ha diritto a 16 ore di permesso retribuito all’anno. Se invece la badante presta un servizio ridotto, vale a dire di poche ore, l’ammontare delle ore di permesso annuali andranno calcolate in base al totale delle ore lavorative fatte.
Ricordiamo che, in caso di lutto, disgrazia o necessità, nel caso in cui alla colf non bastino le ore ed i giorni di permesso retribuiti che le vengono riconosciuti per legge, la collaboratrice domestica potrà richiedere permessi retribuiti che dovranno essere accompagnati da una richiesta e da una giustificazione; in questo caso non è riconosciuta alla badante l’indennità di vitto e alloggio.…